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16 novembre 2015

pensiero (non si tratta di ricamo)

Io non sono (più) religiosa.
Ho smesso un giorno e non so quando. Mi sono guardata dentro e non ho più trovato nulla. Mi sono guardata intorno ed ho visto cosiddetti religiosi che mi facevano ribrezzo. Quindi basta, grazie, sono a posto così.
Questa è una premessa che trovo doveroso fare perchè sia chiaro che non mi si troverà mai a brandire un Crocefisso per sostenere un'idea piuttosto che un'altra. Ha il mio massimo disprezzo chi nello stesso modo brandisce un Libro Sacro.
La strage orrenda di Parigi ha lasciato tutti noi senza parole. Forse avremmo dovuto mostrare la medesima attenzione ad altre immense carneficine, quelle lontane, quelle che hanno poca eco mediatica.
I morti sono sempre morti, ovunque si trovino.
Ma tant'è.
Per la nostra cultura è molto più facile identificarci nelle vittime parigine, perchè avremmo potuto esserci noi in quel teatro, in quel contesto, in quel momento. Con una bibita in mano o mentre scrivevamo cose divertenti su whatsapp organizzando il weekend incipiente con gli amici.
Avremmo potuto essere i genitori di quei ragazzi (no, non farò vivere i miei figli sotto la famigerata campana di vetro, perchè la vita è una e mai come in questo momento vale la pena di viverla e lo faranno sulla base di tutte le mie possibilità di madre e di lavoratrice), ed essere a casa ad attendere una telefonata, sentendo il baratro della disperazione allargarsi sotto di noi e sapere con assoluta consapevolezza che da quel momento in poi non avrebbe mai più avuto fine.
Il disgusto che provo nel leggere le dichiarazioni di chi tratta l'Isis come una specie di virus sfuggito al laboratorio, mi fa capire che mai più crederò alle parole di un politico, di un cosiddetto "potente della Terra". Ma ho quarantatré anni e non credo quasi più a nulla in generale, figuriamoci nella politica in particolare.
Le vittime di Parigi sono strumenti.
E' stato il sacrificio umano offerto al Dio pagano della politica, ammantato di Libri e frasi deliranti cui (spero) credano almeno quegli uomini e quelle donne e quei bambini (bambini! davvero!) mandati a morire con una cintura esplosiva, senza sapere che se è vero che la civiltà occidentale è marcia e malata, è altrettanto vero che l'alba è meravigliosa anche vista da qui, che finchè c'è un altro giorno da vivere, ne vale la pena.
Non pagherà mai nessuno per tutti questi morti.
Ci saranno candele accese alle nostre finestre, fino alla prossima strage e poi a quella dopo.
E' assurdo pensare di "fermare l'Isis". Sarebbe come pensare di fermare il vento o la pioggia. Ormai c'è. Ce lo teniamo.
Magari sarebbe il caso di pensare che se chi lo deve "gestire" è lo stesso che lo ha creato, sovvenzionato ed armato, non siamo proprio in buone mani.

1 commento:

  1. Cara, sai sempre dire le parole giuste, le stesse che penso ma che a volte mi escono in maniera irruenta fuori dalla bocca per carattere.
    Ti stimo, ti apprezzo e ti adoro anche per questo.

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